Gita all'Isola D'Elba
9/11 ottobre 2020
La nostra gita all'Isola d'Elba ha inizio con la partenza alle 4:00 del mattino da Pergine e poco dopo da Trento.
Il pullman ci porterà fino a Piombino, dove ci imbarcheremo su un traghetto per Portoferraio e poi fino all'albergo Villa San Giovanni che ci ospiterà durante questi tre giorni di immersioni.
Il gruppo questa volta è composto da molti nuovi arrivati, da chi come me ha iniziato il corso quest'anno per prendere il brevetto di primo grado. L'aspettativa è alta dopo aver sperimentato qualche immersione solamente nei laghi trentini e fini didattici. Si tratta infatti della nostra prima esperienza al mare e della prima volta presso un diving.
Dopo una breve sosta in albergo, ci dirigiamo al Diving in Elba per la prima immersione in programma. Tappa: la zona di tutela biologica dello Scoglietto, piccola area protetta istituita nel 1971 e situata a Portoferraio di fronte allo specchio d'acqua antistante la spiaggia delle Ghiaie. Dopo aver preparato tutta l'attrezzatura e aver fatto il consueto briefing, siamo pronti per salire sui gommoni e partire. E qui si scopre un aspetto apprezzato da molti: l'entrata in acqua dal gommone facendosi scivolare all'indietro, molto più confortevole e divertente rispetto alle lunghe camminate con tutta l'attrezzatura sulle spalle.
Iniziata la nostra discesa di qualche metro, scopriamo subito la bellezza e la particolarità di questo luogo. Barracuda e cernie fanno subito la loro comparsa, accompagnati da una varietà di altre creature marine come saraghi, salpe, murene, stelle marine, triglie e molti altri. Immersi nell'acqua limpida, possiamo nuotare in mezzo a banchi di piccoli pesci, ammirare le posidonie sul fondale e goderci la tranquillità di questo luogo.
Conclusa l'immersione, siamo pronti per cimentarci con la salita sul gommone, che prevede la rimozione della zavorra e delle pinne per poi issarsi usando la scaletta con la bombola in spalla. Una volta pronti, ripartiamo per tornare al diving e fare il debriefing per i diversi gruppi. Sicuramente per coloro che hanno già più esperienza alcuni aspetti sono ormai scontati, ma noi dobbiamo apprendere l'importanza del rapporto di coppia mentre si è sott'acqua, la giusta distanza dal fondale e dai restanti del gruppo, la giusta respirazione per consumare meno aria e poter prolungare il tempo dell'immersione. In ogni caso, abbiamo già potuto constatare che abbiamo acquisito più tranquillità e autonomia, e questo ci permette di vivere appieno questa esperienza.
Dopo esserci cambiati e aver sistemato l'attrezzatura, torniamo in albergo per la cena, stanchi ma felici. È arrivata l'ora di un meritato riposo ma siamo comunque già pronti per le immersioni del giorno successivo. La mattina ci aspetta un nuovo sito: la Nave, così chiamato per via della presenza di un grande scoglio che ricorda la forma di una nave. Nel pomeriggio ci dirigiamo invece ad una secca, sperimentando in entrambe le occasioni la discesa nel blu lungo la sagola dell'ancora.
Ogni volta abbiamo la possibilità di vedere luoghi diversi, andare alla ricerca di pesci e altre creature nuotando nell'acqua limpida. Inoltre, cambiando i gruppi di giorno in giorno, possiamo condividere questi momenti con tutti i nostri istruttori e imparare dalle loro osservazioni e dai loro consigli.
Per il secondo giorno di immersioni è prevista una novità: un'immersione notturna. Nel pomeriggio è prevista pertanto una specifica lezione per i corsisti di primo grado che vorranno prendervi parte. Bisogna apprendere l'utilizzo delle torce e le diverse tipologie esistenti, i segnali per comunicare al buio, il comportamento da tenere fuori e dentro l'acqua. Nel frattempo, viene preparato il gommone e tutto ciò che servirà per questa nuova esperienza.
Si parte al crepuscolo, il gommone si allontana sul mare calmo verso lo Scoglietto. Dopo le ultime indicazioni in barca, comincia la discesa in un mondo buio e silenzioso. L'immersione notturna viene definita da molti come un'esperienza unica, che porta con sé fascino e tranquillità. Questa volta, oltre agli animali già scorti in precedenza, fanno la loro comparsa lo scorfano e il paguro.
Dopo il rientro in barca, facciamo ritorno in albergo per la nostra ultima notte. L'indomani è prevista l'immersione finale sempre allo Scoglietto, che ci offre la possibilità di salutare questo bellissimo posto. Caricata l'attrezzatura sul pullman, ci dirigiamo al Bar Pizzeria 2001 per il pranzo tanto agognato. È la seconda volta che torniamo a mangiare in questo ristorante che è riuscito sempre a lasciarci molto soddisfatti.
E qui si conclude il nostro viaggio, che ha regalato ad ognuno di noi piacevoli momenti. C'è chi ha capito che la subacquea è quello che vorrà continuare a fare in futuro, c'è chi ha apprezzato l'esperienza diversa che ha permesso di mettersi alla prova, o chi semplicemente si è potuto godere di momenti di tranquillità immerso nel blu. Ma ciò che ha unito tutti noi è stato il nostro gruppo, così eterogeneo e diverso, e allo stesso tempo così complice e affiatato.
La subacquea è uno sport che ci permette di immergerci in un mondo affascinante e misterioso, un luogo che riesce a conservare una sua identità e che possiamo solamente ammirare e rispettare. È uno sport che unisce, permettendoci di creare legami, aiutandoci l'un l'altro e condividendo momenti emozionanti insieme; ma allo stesso tempo è uno sport che lascia uno spazio solamente per se stessi, che suscita sensazioni diverse in ognuno di noi da conservare gelosamente.
Silvia Civitella