25 aprile 2018 - Prima uscita nelle acque libere

 

Il 25 aprile 2018 ha avuto luogo la prima uscita nelle acque libere dei nostri allievi del corso di primo grado.

Di seguito impressioni e sensazioni di due allievi: Gabriele e David

 

La prima immersione di Gabriele

 La prima immersione è quella che aspetti da quando hai deciso di iscriverti al corso a dicembre: ogni serata in piscina e ogni lezione di teoria aveva come unico scopo quello di arrivare a questo giorno.

Così la sera prima vai a dormire pensando a cosa succederà il giorno dopo, ai dubbi che nonostante tutte le conoscenze acquisite sono rimasti, perché le sensazioni che proverai nessuno te le potrà spiegare a parole.

 

 La sveglia suona presto, ti prepari controllando la lista che gli istruttori ti hanno inviato (e dove immancabilmente trovi qualcosa che ti manca) e parti alla volta del Lago di Levico.

Già dalla vestizione si capisce che è diverso dalla piscina, li si nuota in costume e cuffia, qui si indossa la muta, l'attrezzatura completa e non c'è il fondo della piscina a farti pensare da profano "male che vado fino a lì e non mi può succedere niente di male..."

Si entra in acqua, se non sei tra i fortunati con la muta semistagna senti subito una forte sensazione: il freddo ma l'emozione e la voglia di immergerti te lo fa dimenticare quasi immediatamente.

Ecco il momento è arrivato, e dopo aver ascoltato gli ultimi consigli degli istruttori ci si immerge per la prima volta in acque libere.

Le sensazioni che assalgono sono tantissime, sicuramente c'è un pò di paura per il buio, senti il respiro accelerato, ti guardi attorno a cercare il tuo istruttore (che per fortuna è proprio li a 20 cm dalla tua maschera pronto a darti supporto), provi il jacket con cui hai già preso confidenza in vasca e muovi le prime pinneggiate.

 

 

Dopo i primi 30 secondi di spavento ritrovi sensazioni con cui hai già acquisito dimestichezza in vasca durante i mesi passati, inizi ad esplorare curiosamente con lo sguardo il lago e tutto quello che ti sta attorno e scendi fino ad inginocchiarti sul fondale.

Di certo non c'è tanto da vedere, la prima cosa che io ho visto sott'acqua è stata una vecchia ruota di bicicletta, ma l'uscita era didattica e, come dice Lorenzo, peggio di così non potrà mai essere come condizioni e visibilità quindi, se vi piace la prima, le immersioni fanno per voi.

Si trova un assetto, o meglio si cerca di trovarlo, per fare il primo giretto sul fondale fangoso del Lago di Levico, quindi si pinneggia e dopo pochi minuti ecco li la prima forma di vita vista indossando una bombola sulla schiena: un gamberetto americano, di certo non è un pesce pagliaccio o un bel corallo delle Maldive, ma fidatevi che anche questo vi da emozioni.

L'immersione continua per una ventina di minuti, dove si prende confidenza con l'attrezzatura, ma sopratutto con tutto il resto, ovvero quello che l'immersione ti può dare che va ben oltre alla tecnica di subacquea.

Il finale nel mio caso (con la muta umida) è stato ricco di....freddo che per fortuna è arrivato comunque solamente alla fine, dopo 20 minuti quando era ora di riemergere.

Una volta a riva si riprende una temperatura corporea migliore e un sorriso compare sul volto di tutti i nuovi sub, un espressione soddisfatta, appagata una scritta in faccia che dice " ce l'ho fatta".

Si chiude con un debriefing al bar, per fare il punto della situazione ma anche fare due chiacchiere e condividere l'esperienza appena fatta.

A chi consiglierei questa esperienza? A chiunque abbia una minima base di nuoto, tanta voglia di divertirsi e provare nuove sensazioni.

Serve esser dei super sportivi, forzuti e coraggiosi? No, è un esperienza per tutti, uomini e donne di ogni età.

 

Posso iscrivermi anche da solo? Si, anche se non hai un amico che vuole condividere con te quest'esperienza troverai compagni di corso e istruttori pronti ad accoglierti e fare amicizia, se al contrario hai una super ragazza che accetta le tue idee e ha voglia di provarci è una bellissima esperienza anche per una coppia.

Quanto stai in immersione? A che profondità arrivi? ... troppe domande, per queste sto ancora studiando per l'esame ;)

Per chiudere, dopo la prima immersione non si può fare altro se non che chiedersi quando sarà la seconda, quindi attenzione: LA PROFONDITA' PROVOCA DIPENDENZA :)

Alla prossima

 

Gabry 

 

La prima immersione di David

 

Oggi ho fatto la mia prima immersione. Il ritrovo era fissato ad ore 8,00 in sede. Sono presenti l’istruttore Lorenzo e i miei compagni d’immersione: Nicola, Vito, Virginia e David. In breve si prepara l'attrezzatura e si caricano le macchine. Si è pronti, ma prima ci vuole un buon caffe!  

Dopo la tappa bar si può dichiarare, a buon ragione, che la giornata è iniziata ottimamente. Ora non manca davvero più nulla per la mia prima avventura in acque libere.

Il luogo individuato per l'immersione è il lago di Levico in località Visintainer e ci arriviamo in pochi minuti. 

Per nostra fortuna la strada è vicina al punto di immersione, agevolando notevolmente le operazioni di preparazione al nostro battesimo con il lago e le bombole. A questo punto Lorenzo ci fa il briefing spiegandoci lo svolgimento della mattinata e quindi cominciamo a preparare “l'artiglieria”. Intanto è arrivato anche Adrien che aiuterà Lorenzo in questa immersione.

Ci vestiamo lungo strada, quindi …. bombole in groppa e pinne in mano per raggiungere il livello dell'acqua scendendo una breve scarpatina a cui prestare attenzione per non scivolare.

Messi i piedi in acqua, indossiamo le pinne, mettiamo la maschera e lentamente scivoliamo nel lago.

Il primo impatto è con la temperatura, che si fa sentire di più una volta raggiunto il fondo. Non si vede un tubo, o meglio, si vede una miriade di sospensione nell’acqua buia. Benedetta la torcia dell’istruttore! unico riferimento in molti frangenti.

 

C'è un certo senso di isolamento, smarrimento ma sono molto impegnato a trovare l'assetto giusto.

La mente non è libera, sono concentrato a far funzionare "tutto" e con rammarico devo ammettere, col senno di poi, che ho fatto fatica a controllare il mio compagno come avrei dovuto.

Un paio di volte si è reso necessario stringere i pugni per scaldare le mani e devo ammettere che un notevole sollievo si è percepito risalendo in acque meno profonde e più calde, tornando a percepire la luce e la verticalità che più in basso non era così chiara.

Le immagini dell'immersione che mi vengono in mente, mentre scrivo queste righe, sono rocce fangose, rami di alberi che con sorpresa affiorano dall'oscurità in una luce verdastra e il manometro che misura 150 bar. 

In generale ho vissuto una sensazione di cambiamento dei sensi, non sentendo e non vedendo più come si è normalmente abituati. Particolare anche la sensazione di essere avvolti dall'acqua che cambia temperatura così in fretta cosa non usuale in superficie, così come il senso del tempo che sott’acqua risulta falsato e si ha poca idea del suo trascorrere.

Arrivati a riva ci svestiamo e sistemiamo tutta l’attrezzatura per fare poi il debrifing nel quale abbiamo analizzato con l’istruttore le nostre sensazioni e i problemi che si sono manifestati e abbiamo avuto indicazioni e consigli per la prossima immersione.

Nel complesso una buona prima immersione che ha rispettato le mie aspettative, anche se migliorabile su tutta la linea … ma come in tante cose anche per la subacquea ci vuole esperienza e tempo.

Un sentito grazie va sicuramente all’istruttore Lorenzo e all’aiuto Adrian, che sono pazienti e competenti, e a tutti i compagni con cui ho condiviso l’immersione. Siamo una squadra che non aspetta altro che … la prossima immersione!! 
David


Dopo aver letto quello che avevano da dire gli allievi, non poteva mancare la parola degli istruttori!

 

La parola agli istruttori

 

L'immersione che abbiamo fatto è stata davvero un'opportunità non solo per loro che si approcciano al mondo della subacquea, ma anche per noi che abbiamo avuto modo di fargli provare la nostra passione.

 

Anche se abbiamo fatto una sola immersione, già vediamo in tutti loro quella scintilla negli occhi che si accende solo quando si è appena provato qualcosa di straordinario.

Il sorriso che avevano tutti stampato sul volto ghiacciato al termine dell'immersione è la prova che per loro si sono aperte le porte di un mondo tutto nuovo, un mondo di sveglie all'alba, di vestizioni assonnati e di acqua gelida, ma anche di nuove sensazioni, nuove conoscenze e nuovi amici.

 

Il corso è iniziato ormai 4 mesi fa... 4 mesi di lezioni di teoria e piscina una volta in settimana dove abbiamo avuto modo di conoscerci e di imparare assieme tutte le nozioni di base.

Ma non bisogna già cantare vittoria! La strada è ancora lunga e quello che avete appena avuto non è che un piccolo assaggio di quello che vi aspetterà.

 

Ci vediamo alla seconda immersione!

 

Forza Ragazzi!

Forza Thetis Sub!

 

Scrivi commento

Commenti: 0